Iene vere e Iene finte

Carissimo Direttore,
mi scusi l’insistenza ma credo che la questione meriti per cui rubo ancora un altro po’ di spazio alla nostra rivista. A Napoli hanno arrestato in questi giorni un nostro compaesano che ha violentato il bimbo rom che gli era stato affidato. La notizia non è stata data nelle prime pagine; in qualche caso che il bimbo fosse rom è stato omesso dai titoli. Intanto a Roma qualcosa scricchiola nell’indagine sui due romeni violentatori e quasi ci sorprendiamo perché ormai quando i media danno la notizia dell’individuazione dei presunti colpevoli, uno dei quali avrebbe confessato, siamo ormai tutti persuasi che il caso sia chiuso. Quale che sia l’esito di questa vicenda, mi preme sottolineare che abbiamo dimenticato l’abitudine al dubbio, la lezione dell’abc dello stato di diritto, di tanti casi della storia giudiziaria e di certi capolavori del cinema o della letteratura: in essi il riconoscimento del colpevole da parte di vittime e testimoni poteva essere il frutto di suggestioni e pregiudizi, e perfino certe confessioni forzate per eccesso di zelo e ansia di comunicare che il mostro è stato arrestato, da parte degli inquirenti, e fatte per depistare o ricevere dei benefici coinvolgendo altri, da parte degli accusati.

Una volta, rispondendo ad un lettore che citava la bellissima canzone di De André, Korakané, dedicata ai rom e al loro caritare, il direttore di un giornale flegreo rispondeva che sui rom non bisognava fare della poesia ma cronaca nera, che la realtà era cruda e non fatta di fiori e versi. Mi dispiacque che la canzone di De André diventasse un ornamento retorico e un impedimento alla lotta alla criminalità. Ma non occorre affatto rinunciare a De André e alla poesia per essere severi contro il crimine; anzi senza De André si corre il rischio di una caccia cupa e volgare. Come quella di nostri connazionali – autentiche iene – che stavano avventandosi contro un giornalista delle Iene – quelle televisive – che si era travestito da rumeno.
L’episodio, più istruttivo di mille pagine sui danni gravi del pregiudizio, andrà in onda nella prossima puntata. Non perdiamola.

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