Petizione del Movimento Popolare Cappella

Il movimento popolare Cappella al: Sindaco di Bacoli, avv. Antonio Coppola; Sindaco di Monte di Procida, dott. Francesco Paolo Iannuzzi; presidente del Consiglio comunale di Bacoli, geom. Mariano Scamardella; presidente del Consiglio comunale di Monte di Procida, rag. Giuseppe Scotti.
all’attenzione dei:
Consiglieri comunali di Bacoli e di Monte di Procida.

Zona di confine – eccetto che per le elezioni – e terra di nessuno – finché non si parli di promesse – : “rivendicata” da due Comuni – le cui Amministrazioni non tutelano che loro stesse e i loro “amici” –, le cittadine e i cittadini di Cappella hanno imparato cosa significhi “abbandono”, cosa significhi “degrado”. Non è necessario qui ricordare i problemi che noi cittadini ci troviamo quotidianamente ad affrontare: sono palesi e sotto gli occhi di tutti – quelli che li vogliono vedere –. L’abbandono e il degrado sono il prodotto di troppi anni di disinteresse e false promesse, il risultato di tante Amministrazioni indifferenti e dannose: quale esempio più lampante dell’indecoroso ed indecente stato in cui versano le periferie.
Non più tollerabili queste condizioni d’inciviltà, siamo sorti come movimento civico non riconducibile ad alcuna fazione politica cui partecipano persone che, superati ogni localismo, sono animate solo dalla comune esigenza di rendere accettabile la qualità della propria vita. A tal fine, chiediamo:

  • riqualificazione del sistema fognario, le cui disfunzioni – come i miasmi avvertibili in viale Olimpico e in località “quattro pini” – sono, oltre che di limite alla vita sociale delle persone, nocive per la salute delle stesse: in prospettiva di un completamento – risanamento globale della rete, urge la diramazione della contesa per l’allaccio fognario del lato montese a quello bacolese;
  • risoluzione del cronico problema pioggia/viabilità – della cui gravità è prova evidente e vergognosa il “fiume” di melma che si riversa, ad ogni temporale, da via Panoramica –, attraverso il rifacimento del manto stradale – che, causa anche la presenza di sampietrini, risulta, in più punti, danneggiato e d’intralcio e pericolo alla circolazione – ed il costante controllo dei filtri dei tombini;
  • pulizia e rifacimento – completamento dei marciapiedi, attualmente, inagibili ed impraticabili per l’erba che vi cresce prospera ed incolta, e la sporcizia che s’accumula, causa, anche, l’inefficienza del servizio di netturbini;
  • riapertura e/o recupero delle vie d’intercomunicazione sia col centro – via Carafe, Gradoni e Petrara – che nella stessa zona – cosiddette “gradiatelle” tra via Cappella e viale Olimpico, garantendovi un’illuminazione adeguata, la sostituzione dei mattoni rotti, una pulizia costante, il superamento delle barriere architettoniche per anziani e diversamente abili (al prima, l’applicazione di corrimano e la realizzazione, a più livelli, di un piano inclinato);
  • condizioni d’incolumità e sicurezza delle strade – frequentate, si ricordi, da numerosi pedoni e percorse ad alta velocità dagli automobilisti, come dagli ultimi e tristi fatti di cronaca – attraverso un più incisivo controllo del territorio ed una più costante presenza delle Autorità – vigili urbani – nelle periferie;
  • ampliamento aree parcheggio, in particolare, presso quei centri di servizio pubblico (come le poste di via Mercato di Sabato) cui confluiscono non solo residenti;
  • recupero ecologico del territorio: è necessario all’acquisizione d’una coscienza civica ed ambientalista, l’avvio – in tutta la zona – della raccolta differenziata “porta a porta” – di cui vanno fissate le modalità con attenzione, anche, agli ultimi apporti della tecnica e della scienza – accompagnata da una maggiore manutenzione dei giardini pubblici e dalla creazione di nuove aree verdi.

In prospettiva d’un:

  • recupero e riattazione complessiva di edifici vetusti ed in rovina;
  • ampliamento e/o creazione di luoghi di socializzazione e partecipazione, con superamento, in quelli esistenti, delle barriere architettoniche per anziani e diversamente abili – dotando, ad esempio, d’un piano inclinato e di corrimano l’entrata della chiesa della SS. Madonna del Buon Consiglio (parrocchia montese) riconosciuta quale punto d’aggregazione per parte della popolazione;
  • efficace decentramento di servizi e strutture amministrative e d’una progressiva ma sostanziale sostituzione della “macchina comunale” con istante d’autogestione e partecipazione della comunità; li>
  • coordinamento, nella gestione del territorio, tra le Amministrazioni di Bacoli e di Monte di Procida, attraverso regole ed organi comuni espressione – senza distinzioni di residenza – dell’intera comunità Cappellese;

si precisa che le presenti rivendicazioni – alla base d’un qualsiasi paese civile – rientrano in quella ordinaria manutenzione, in quella prevista applicazione di delibere già prese, in quella corrispettiva richiesta di diritti e servizi dovuti, per i quali le cittadini e i cittadini di Cappella contribuiscono – alla stessa maniera di tutti – in prima persona – tasse… –: è indegno che siano costoro – e solo costoro – a pagare inefficienze e ritardi delle Amministrazioni locali.
Lo scadimento e l’abbandono in cui è stata “reclusa” la nostra zona finiscono per danneggiare l’immagine, la vivibilità, la salute di tutta la comunità: pronto ad un raffronto – costruttivo ma non costrittivo – con le Istituzioni, il movimento popolare “Cappella” inizia la sua lotta per garantire quelle elementari condizioni di vita insite nella dignità stessa d’ogni persona. Una “battaglia” che non finirà tanto presto né tanto facilmente.
Siamo pronti a molto: abbiamo già perso abbastanza.

il movimento popolare Cappella

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