Dalla Terra del Fuoco uno dei più giovani laureati d’Italia in ingegneria aerospaziale

Giovanni-Moriello

Giovanni Amoriello

Si chiama Giovanni Amoriello, 20 anni compiuti ed ha conseguito la laurea di primo livello in ingegneria aerospaziale, il 9 dicembre scorso alla Federico II di Napoli.

Quello di Giovanni, che abita con la famiglia, di origine puteolana, a Licola, nel Comune di Giugliano è un percorso scolastico segnato da tappe raggiunte con sensibile anticipo rispetto alla media degli sudenti e con notevole profitto, a partire dall’infanzia. La prima sfida, forse la più difficile, la raccoglie quando decide di prepararsi all’esame di maturità al quarto anno, un anno prima, pur trovandosi già avanti negli studi. Un’opportunità che viene fornita agli studenti con una media di voti molto alta, in ciascuna disciplina o gruppi di discipline, dal Dpr 122 del 2009. Un’opportunità senza sconto alcuno, visto che l’allievo deve studiare contemporaneamente al programma dell’anno in corso, l’intero programma di tutte le materie del quinto anno.

Una forza propulsiva, il riferimento è calzante in questo caso, che da allora continua a dare grandi risultati.

Infatti dando uno sguardo all’ultima indagine (2014), dell’AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario in cui confluiscono 72 Atenei italiani, nata al servizio delle Università e delle imprese, risulta che nell’anno 2014 il numero di laureati di primo livello in ingegneria aerospaziale alla Federico II è stato di 30 unità, con un’età media di 22, 4 anni e una media del voto di laurea di 100,8/110. Quindi, un distacco consistente dalla media quello di Giovanni, con i suoi 20 anni di età e 104/110 il voto di laurea.

Per il futuro il giovane promettente non ha dubbi: “ Prenderò la laurea specialistica alla Sapienza di Roma e cercherò subito dopo di entrare nel mondo del lavoro, puntando sull’industria aerospaziale, in Italia o all’estero”.

Idee chiare, che stridono non poco con l’orizzonte offuscato e la lentezza con cui la politica italiana sta affrontando l’emergenza giovanile sul fronte del lavoro. Promesse annunciate e poco esperite che rischiano di aggravare la fuga dei giovani talenti dal nostro paese.

Questo però è il momento di festeggiare e di guardare al futuro, pertanto auguriamo a Giovanni di proseguire senza indugio, come ha fatto fin’ora, il suo cammino. Un’esempio e una speranza per tutti noi italiani, ma soprattutto una lezione di serietà e dignità, per l’intera classe politica del nostro paese, incapace di dare risposte concrete ai nostri giovani, spesso anche sottoposti a giudizi superficiali svuotati da ogni ragionevole senso di realtà e fuori da ogni logica di coesione e crescita sociale.

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