HIC SUNT DELPHINI

Colloidi
Francesco Pisano, HIC SUNT DELPHINI. La singolare propagazione del simbolo del delfino nei Campi Flegrei in età antica, Pozzuoli, marzo 2008, pp. 112,26 figg., € 16,00.

Questo libro rappresenta una novità assoluta nel campo degli studi relativi ai simboli, ai miti, ai culti, agli dèi e ai misteri del passato.
E’ infatti la prima ed unica pubblicazione che fa conoscere un fenomeno, quello della eccezionale diffusione dell’immagine del delfino in territorio flegreo in età antica – di valenza tale che va ben oltre il pur importante ambito locale – del quale non si era finora minimamente intuita, da parte di qualsivoglia studioso sia italiano che straniero, la debordante e inquietante presenza e la formidabile portata.

Ma l’autore va ben al di là dell’illustrazione del fenomeno da lui colto e delle sorprendenti cause che l’hanno determinato.
Egli, con l’aiuto del sacro emblema del delfino, rivela in più di venti pagine del suo lavoro un esplosivo segreto custodito dal famoso Tempio di Serapide di Puteoli, anche questo una novità assoluta, anch’esso mai finora intuito. Attraverso la decodifica dei numeri che caratterizzano il monumento in questione e delle loro combinazioni, attraverso l’analisi delle sue forme geometriche e della sua iconografia, lo studioso fa emergere che il cosiddetto Tempio di Serapide non era un semplice macellum , ma era stato progettato e costruito in modo da offrire una perfetta Immagine del Cosmo, a suo awiso la più precisa, completa e sofisticata Immagine del Cosmo proposta dagli antichi. Chi gli artefici del singolare progetto? Anche in questo caso la risposta di Francesco Pisano è sorprendente. Nel Serapeo c’era lo “zampino” dei Neopitagorici e dei sapienti sacerdoti di Iside e Serapide. Chi gli ispiratori? I Severi e le loro donne, grandi ammiratori del neopitagorico Apollonio di Tiana, di Iside e Osi ride e dei culti solari ai quali il simbolo del delfino era associato.

Ogni affermazione è nell’opera supportata da una puntuale e ampia documentazione e corredata da “parlanti” figure. Niente è lasciato alla pura fantasia. Il libro è inoltre scritto in modo che possa essere letto anche dal semplice appassionato, da quella schiera di lettori che ama i nuovi tasselli, i sentieri inesplorati, desiderosa di scoprire le proprie vere radici.

Francesco Pisano – Nato e residente a Pozzuoli (Na), è impegnato da molti anni nello studio dei miti e simboli del mondo antico, in particolare quelli isiaci e osiriaci e della loro presenza – esplicita, occulta o “travestita” – nelle successive, varie epoche storiche fino ad arrivare alla nostra attuale. .
Alcune sue pubblicazioni: /I Supermito di Osiride e i suo insospettabile, decisivo contributo alla costruzione delle nostre “storie” fondamentali, Pozzuoli 1999, pp. 174; Le Ossa dei Giganti della Rocca di Pozzuoli. Le incredibili certezze di Pomponio Leto in una sua sorprendente, trascurata iscrizione, Bacoli 2003, pp. 96; Culti e Dei a Pozzuofi di Charles Dubois (a cur! di F. Pisano), Napoli 2007, pp. 112.

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