I colori dell’arcobaleno lungo i sentieri in fiamme del Colorado

Continua da Colorado – appunti di viaggio dalla suggestiva terra degli Indiani

Noi che abbiamo “una certa età” ci sentiamo trasportati in un’epoca che ahimè non ci appartiene più.
Quando ci si alzava per cedere il posto alle persone anziane, alle donne oppure si salutava, in segno di rispetto, le persone che si incrociavano per strada anche se non le conoscevi.
Qui, per esempio, le file sono ancora verticali; ognuno si mette dietro la persona che ha davanti e bisogna stare attenti a non soffermarsi, sbadatamente, nei pressi di una cassa altrimenti ci si trova gente dietro che aspetta!
Gli Sceriffi sono molto severi con chi viola il codice della strada e molto gentili durante il servizio di ronda. Durante la giornata è impossibile non incontrare un’auto della Police. C’è un solo agente per vettura e sembra di rivedere un film americano quando, durante il controllo del traffico, li vedi appostati dietro i cartelloni pubblicitari o tra la vegetazione in attesa che la vittima incappi nella pistola laser. Come ne passa uno che ha superato i limiti di velocità, parte a razzo con una scenografia tipo guerre stellari, tante sono le luci e suoni che riesce ad emettere il veicolo durante l’inseguimento!
Raggiunto il trasgressore lo tallona fino ad un’area di sosta, fermi, restano entrambi in macchina senza uscire. Solo quando l’agente ha ricevuto i dati dalla centrale scende, si accosta al finestrino e con una mano appoggiata sull’arma e l’altra sull’immancabile torcia, saluta, chiede i documenti ed informa l’automobilista sul motivo del fermo.

Anch’io ho provato “l’ebbrezza” di essere fermato! Ma non per aver superato i limiti di velocità: i vetri dell’auto in cui viaggiavo erano troppo scuri. Addirittura l’agente ha misurato la trasparenza con un aggeggio mai visto prima. E’ stato inutile dirgli che l’auto era uscita dalla concessionaria in quelle condizioni. Ha rilasciato il verbale aggiungendo: “Le auguro una buona giornata Signore!”.
“…E grazie!”
Vederli in azione è uno spettacolo, ricordo le serie poliziesche che vedevo in TV da ragazzo. Una sera mi sono spaventato perché da lontano, mentre percorrevo la strada in auto, ho visto a circa un miglio da dove mi trovavo, un mare di luci intermittenti rosse, blu, gialle, bianche. Ho pensato “Ci sarà stata una strage!”. Avevo timore di passare per quell’incrocio immaginando la scena straziante che avrei visto di lì a poco ma non avevo scelta.
Invece, quando mi sono avvicinato, ho visto un incidente con qualche ammaccatura alle due auto, fortunatamente senza danni agli occupanti e ben quattro auto della polizia (una per ogni varco dell’incrocio), un’ambulanza e un carro attrezzi!
Il Colorado è la dimostrazione di come possano convivere modernità, tecnologia d’avanguardia e natura.
Il centro di Denver (Down Town) è ricco di grattacieli e palazzoni moderni in cui compaiono all’improvviso stupendi esempi di architettura d’altri tempi con stili straordinari. Perlopiù sono chiese di religioni diverse, tenute in modo impeccabile, che danno lo stesso impatto di originalità del pezzo d’antiquariato in un arredamento moderno. Per strada non mancano saltimbanchi, ballerini, suonatori di ogni genere di strumento (dal secchio della spazzatura alle mitiche Gibson), mendicanti, venditori e indigenti che non disturbano mai il passante anzi, se si incrocia lo sguardo, augurano “Buona giornata” senza aggiungere altro.
Il business maggiore è rappresentato dal cibo. Ristoranti, grill, pasticcerie, snack, gelaterie si inseguono uno dietro l’altro e gli avventori non mancano! Anch’io non ho fatto mancare la mia partecipazione.
Negli anni ne ho girato parecchi privilegiando quelli più noti. Ce ne sono di tutte le etnie: texani, italiani, messicani, brasiliani, coreani, giapponesi, cinesi, vietnamiti…
Le persone obese sono tantissime ma pare che non diano molto “peso” al loro stato perché non lo nascondono né a tavola né con l’abbigliamento. Ho visto uomini e donne veramente smisurati e speravo di non trovarmeli seduti accanto sull’aereo dove a stento riesco a starci io.
Ma il bello dell’America è proprio questo: la convivenza degli opposti. Alle persone grasse oltremisura si contrappongono corpi scolpiti che farebbero la loro bella figura sulle passerelle della haute couture. Non ho mai incontrato tante razze diverse tutte nello stesso luogo che parlano tante lingue. Di sicuro qui non ti senti un estraneo!
Nella zona pedonale, circolano ogni 5 minuti, in un senso e nell’altro, grandi bus elettrici, con fermate ogni 200 metri, che portano gratuitamente i passeggeri da un capo all’altro della lunghissima strada principale. Quasi ad ogni incrocio è presente un poliziotto, un uomo della security o un addetto al traffico e ciò rende la camminata più “confortevole”.
L’abbigliamento per la maggior parte è sportivo, spesso stravagante e non segue una stagionalità. Sia che nevichi o faccia caldo, mentre incontri una ragazza con gli infradito ai piedi ne vedi un’altra con gli stivali fino al ginocchio. Spaziano dal top su pelle nuda alla pelliccia con una disinvoltura disarmante, ma quello che mi ha sbalordito è l’incontro di donne in pigiama e pantofole mentre facevano shopping al centro commerciale. La cosa strana è che a meravigliarmi ero solo io. Gli altri non ci facevano neppure caso. La libertà di girare vestito come ti pare senza tener conto dell’opinione altrui.
L’altro giorno sono stato in montagna. Paesaggi spettacolari! Qui i colori della terra cambiano in continuazione spaziando per tutte le gradazioni dell’arcobaleno. Man mano che si sale si notano nettamente le diverse faglie che scontrandosi tra di loro hanno formato l’elevazione del suolo.
Più su, attraverso i numerosi tornanti, dalla folta vegetazione si stagliano vette altissime con strapiombi da capogiro e giganteschi massi in bilico che difficilmente si riesce a credere che li abbia messi lì la natura!
Laghi, torrenti e chalet incastonati tra le rocce, rendono lo scenario ancora più eccitante e il desiderio di trascorrere un po’ della mia vita da queste parti si è insinuato nella mente. Purtroppo i sogni si sono infranti attorno ai 3000 metri quando sono comparsi frequenti capogiri e la respirazione è diventata difficoltosa. Sono un animale marino destinato a vivere in riva al mare!
Da lontano si percepiva una lunga distesa di fumo che disturbava la straordinaria visibilità; mi hanno detto che da diversi giorni divampava un incendio e non riuscivano a spegnerlo a causa del forte vento e dell’eccezionale periodo di siccità.
Mi è salito un brivido lungo la schiena quando mi sono girato all’indietro e ho visto la fittissima vegetazione che creava zone di buio tanto era compatta.
Mi auguro che questo paradiso non diventi un inferno.

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