Il tempo di cambiare

Chi si occupa di comunicazione negli anni della rivoluzione tecnologica, non può non considerare il mondo come un “villaggio globale” dove i nuovi circuiti della comunicazione hanno contribuito all’esportazione e insieme all’importazione non solo di oggetti materiali, ma di conoscenza, informazione e anche di valori e tradizioni. Ma le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione proprio per le loro peculiarità di velocità, economicità, assenza di confini spazio – temporali si prestano ad uniformare il mondo – in un villaggio appunto – che è diverso al suo interno per cultura, religione, modi di essere e di vivere. Questa è una riflessione che non deve mai abbandonare chi ha l’opportunità anche dalla propria scrivania di incontrare altre culture. Ecco perché ho deciso di condividere con i lettori di Ulixes un libro importante: si chiama “Il tempo di cambiare” di Paul Ginsborg (Einaudi 2004), già professore all’Università di Cambrige, adesso docente di Storia dell’Europa Contemporanea presso la Facoltà di lettere di Firenze.


Un lavoro importante questo, un invito a “riprendersi il proprio destino”, a riscoprire e riaffermare i diritti e i doveri del vivere civile e politico. Il filo conduttore su cui poggia l’intero libro interseca il locale ed il globale, le singole vite vissute quotidianamente e i poteri più estesi che le configurano. Viene dunque alla luce un monito completo che parte dalle grandi dicotomie del mondo (ricchezza vs povertà, nord vs sud, guerra vs pace, profitti vs etica), passa per l’analisi del vivere quotidiano ed intimo delle nostre case, ed arriva ad una vera e propria presa di coscienza sui problemi delle democrazie mondiali. La quarta di copertina recita così: “Paul Ginsborg disegna il tracciato di una politica al futuro: che sappia scoprire e reinventare ideali riconoscendo gli stretti legami che intercorrono tra i valori universali e i comportamenti quotidiani”. E’ un libro che fa bene leggere, di questi tempi.
Ma questo articolo non è tuttavia solo un invito alla lettura ma un invito all’azione come quella che, in questi anni, ha visto impegnato Ginsborg delineando il profilo di “un mondo diverso ma possibile”. Il libro nasce infatti da un’esperienza civile e personale dello stesso Ginsborg: la creazione a Firenze, nel 2002, del “Laboratorio per la democrazia”, una iniziativa che si pone come risposta al nuovo bisogno di partecipazione civile e politica, e all’esigenza di avviare progetti concreti. Le direzioni in cui si muove il “Laboratorio” sono due: la difesa della democrazia, e l’arricchimento della democrazia stessa. Queste due linee guida vengono alimentate da dibattiti e riflessioni su numerosi temi di fondamentale importanza quali: migrazione e sicurezza, giustizia, diritti, istruzione, genere, controllo dei mass-media, modelli di consumo. Nel corso degli ultimi anni, il “Laboratorio per la democrazia” di Firenze si è impegnato in diverse iniziative (manifestazioni, incontri-dibattito, presentazioni di libri), ma, soprattutto, si è posto una gran quantità di interrogativi che hanno dato a tutti coloro che se ne sono interessati, un punto di partenza per una riflessione profonda sul nostro vivere civile e politico non solo presente ma anche, ed ancora di più, futuro. E’ creare una politica attiva, portarla dentro la società , l’obiettivo principe del “Laboratorio”.
Perchè allora non tentare anche noi di “riappropriarci del controllo della qualità delle nostre vite e del contesto in cui le viviamo”?

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