La cultura dello spreco

Box To Go

La parola“ crisi“ ultimamente è diventata abituale. Tutti ne parlano e talvolta ne abusano.
Diciamoci la verità, sono decenni che ripetiamo la stessa cosa. Ricordo uno striscione degli anni ’70 affisso dai disoccupati organizzati che recitava:”La crisa va risolta con l’occupazione!”. Ogni 10 anni ce n’è una nuova ma grazie a Dio non siamo ancora morti di fame.
La vera crisi è stata quella del dopoguerra. Quando, non essendoci nulla da mangiare, la povera gente andava a frugare nei bidoni della spazzatura dei “signori” per cercare qualche scarto commestibile o chiedeva ai soldati americani un po’ di farina, dell’energetico cioccolato o qualcosa da mettere sotto i denti di cui spesso non ne conosceva nemmeno la natura.
Quando le nostre nonne cucinavano le bucce delle patate perché quelle intere erano un lusso o la polvere di piselli come la farina di castagne perché quella di mais non c’era. Mangiare era la prima necessità e,chi come me era nato subito dopo, veniva educato con la cultura che il cibo non doveva essere assolutamente sprecato. Da qui la necessità di conservare e riciclare gli avanzi semmai ci fossero stati. La mia generazione ricorderà che se non ci piaceva la mollica del pane, prima di buttarla, dovevamo baciarla in segno di scusa e di ringraziamento a Dio!

Oggi quel periodo è passato da un pezzo eppure ci sono mamme che continuano ad ingozzare i propri figli come se ci fosse un’imminente carestia alle porte. Bambini obesi che continuano ad essere alimentati anche quando non hanno fame “‘e magnà a mammà!”.
E quando si va al ristorante? Ordiniamo tutte le portate, dall’antipasto al dolce, eppure quando arriviamo alla fine del primo già cominciamo a sbuffare “nun cia faccio cchiù!”. Il secondo si mangia a metà, il terzo giusto un assaggino e via… nella monnezza.
Ho visto scene sulle navi da crociera che mi hanno letteralmente disgustato. Approfittando della gratuità del buffet, famiglie intere facevano a turno per riempirsi vassoi di ogni ben di Dio! Montagne di cibo che avrebbero fatto fatica a consumare tutti assieme in due giorni interi ma che alla fine restavano lì sopra ai tavoli senza essere nemmeno toccati!
Popolazioni del terzo mondo soffrono la fame più nera, famiglie intere vivono per giorni con un pugno di riso e noi il cibo lo buttiamo senza ritegno.

Box To Go

E’ questo il segno di ringraziamento a Dio per quello che ci offre e per averci fatto nascere in questa parte del globo?
Se non riusciamo a distribuire questo spreco almeno cerchiamo di contenerlo!
Come? Semplicemente mangiando quello che effettivamente ci necessita. Ciò che avanza ce lo portiamo a casa e lo consumiamo il giorno dopo. In questo modo recuperiamo qualche euro a fine mese, riduciamo il depauperamento delle riserve mondiali e mettiamo a posto la nostra coscienza.
Da noi è ancora considerata ancora una figura di m…. perché siamo sempre ultimi nei cambiamenti culturali. Ma negli USA, simbolo del consumismo e dello spreco, sono molto più avanti anni rispetto a noi, le cose stanno cambiando rapidamente anche in Europa.
Negli Stati Uniti la chiamano Box to Go (scatola da portare), in Europa Doggy Bug (busta per il cane): è quel contenitore che si richiede al ristorante per metterci dentro quello che non si è riusciti a consumare e si porta a casa. A prescindere che è cibo che hai pagato ed è di tua proprietà, in America se non lo porti via arrechi un’offesa al ristoratore perché vuol dire che non hai gradito la sua cucina. Da noi, soprattutto ai matrimoni, qualche anziano chiede la busta per il cane (come in Inghilterra) anche se non ce l’ha.
Si vergognano a dire che lo portano via per mangiarlo loro ma non provano nessuna vergogna a farlo buttare nella spazzatura quando altri lo stanno desiderando. Quante persone si potrebbero sfamare dall’altra parte della terra con i nostri avanzi…
La cultura imperniata sul superfluo in tutti gli ambiti é difficile da cambiare. Dobbiamo agire sulle nuove generazioni facendo capire che il panino che stanno buttando potrebbe salvare una vita umana e che l’acqua che si spreca é preziosa fonte di vita in altri posti del mondo.
E voi, in questi giorni di festa, quanto cibo avete buttato nella spazzatura?

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