Maschere subacquee convertite in dispositivi di protezione individuale per prevenire contagi Covid: l’intuizione all’ospedale di Giugliano

In un contesto di emergenza per l’affollamento ospedaliero di pazienti affetti da Covid-19 e, soprattutto, come sottolineato più volte dal Governatore De Luca, di mancanza di sufficienti dispositivi di protezione individuale per medici e pazienti, occorre reinventarsi. E, proprio di fronte alle difficoltà, spesso nascono eccellenze e intuizioni che possono salvare delle vite.

È il caso dell’ospedale di Giugliano, che, grazie all’intuito delle Tecnologie Informatiche dell’Asl Napoli 2 Nord, ha potuto attuare una modifica alla classica maschera subacquea molto diffusa in commercio, in modo da isolare immediatamente il paziente che giunge in pronto soccorso, somministrandogli ossigeno e prevenendo in particolar modo l’eventualità di contagio nei reparti Covid. Le maschere sono state donate dalla protezione civile Regionale, ma l’attuazione è stata resa possibile nell’ospedale di Giugliano grazie alla produzione in loco delle valvole, fondamentali per adattare un dispositivo subacqueo ad una protezione sanitaria per pazienti Covid a lieve insufficienza respiratoria. Tali valvole sono state prodotte usando la stampante 3d del Sert di Acerra.

Sperimentazione sui pazienti andata già a buon fine, con assenza di disturbi legati alla comodità della maschera, in quanto la plastica di contorno non impatta in modo rigido sulla pelle e l’ossigeno arriva dal lato inferiore della stessa.

1 Commento su "Maschere subacquee convertite in dispositivi di protezione individuale per prevenire contagi Covid: l’intuizione all’ospedale di Giugliano"

  1. OTTIMA INIZIATIVA NELLA NECESSITA’ DEL MOMENTO DI EMERGENZA DEL PAESE

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