Campi Flegrei
POLITICA E POLITICI NEI CAMPI FLEGREI:
UN INVITO AL
DIBATTITO E AL RINNOVAMENTO DELLE IDEE
Di Nicola Magliulo
L’interessante dibattito
estivo, ospitato da Repubblica, ha messo in evidenza che, a Pozzuoli, il
capitale umano e istituzionale, essenziale nel promuovere lo
sviluppo e il buongoverno di una città, appare cattivo e inadeguato.
In realtà il
problema può tranquillamente essere esteso ai Campi Flegrei, e non solo.
Ma un limite significativo ci pare emerso in questo utile e stimolante
dibattito, nel modo in cui in generale ci si schiera a difesa, o a condanna,
dei nostri politici e amministratori, e con cui si discute intorno a
questi temi: se non si vuole, infatti, che il rilievo della deficienza
di capitale umano non si esaurisca in una litania o predica moralistica,
bisogna che ci si domandi: perché il ceto politico e burocratico
flegreo appare inadeguato, e come potrebbe non esserlo? Lo è, ad esempio,
per gli stessi limiti che manifesta nell’intero meridione, in Italia, o ha
una sua specificità, eterogeneità? |
|
UlixesNews
ha cadenza mensile ed è gratuito. Per essere
avvertiti ad ogni nuova uscita inviare una e-mail a
news@ulixes.it con scritto:
"desidero essere
avvisato". Usare lo stesso indirizzo per eventuali interventi
e
per contattare la redazione.
• Politica e politici nei Campi Flegrei
1 di N.
Magliulo
•
I monaci
guerrieri di shaolin 3
di M.
Guerrini
•
Eventi, cinema
e teatro 4
•
Contro la pena di morte
6 di M.
Mancini
•
Concorsi
•
Avvisi
in bacheca link a Ulixes.it |
1) Una prima risposta a queste
domande individua nella composizione e nelle caratteristiche
antropologiche, sociali, culturali e individuali del ceto politico, la
causa principale del suo basso livello: ovvero nell’essere i nostri
politici prevalentemente incolti, avanti negli anni, disonesti, desiderosi
di arricchirsi e spassarsela quanto più possibile e a qualsiasi costo,
irresponsabili, privi di idee e incapaci di guardare oltre l’orticello,
irrispettosi delle regole.
A questa diagnosi segue la relativa terapia: la formazione di una nuova
classe dirigente, la promozione di un ricambio del ceto politico, a
partire da quello di generazione e di genere (se guardate
l’elenco dei consiglieri e amministratori della Pozzuoli repubblicana, ad
esempio, le donne si contano sulla punta delle dita). Ricambio che
dovrebbe avvenire attraverso una "rivoluzione culturale" che investa i
partiti e la società civile, o che sia operata tramite il forcipe delle
inchieste e delle defenestrazioni per via giudiziaria.
2) Nella seconda risposta prevale invece l’opposta interpretazione: se
uomini di tal fatta e un tessuto civile insano prevalgono e determinano un
tale malgoverno, è perché sono prodotti e agevolati da un sistema, da
leggi, regole, prassi, equilibrismi di coalizione e di partito, veti
incrociati, che selezionano e attirano gli uomini peggiori, gli affaristi
e i mediocri. E in questo caso la terapia si fonda essenzialmente sul
mutamento delle regole del gioco, degli equilibri e forme della
rappresentanza e dei poteri.
Vediamo come, inserendo queste risposte in un orizzonte più ampio, si
possa intravedere una qualche possibilità di venire fuori da questi punti.
Siamo governati dalla camorra?
La stagione dei sindaci, nello scorso decennio, aveva sì fatto emergere
singole personalità, ma esse erano messe al servizio, almeno nella prima
fase, del rinnovamento della partecipazione politica e dei partiti, della
selezione di una nuova classe dirigente, della stabilità ed efficacia dei
governi locali.
In questi giorni il popolo delle primarie, che supera di circa tre volte
il numero di iscritti ai partiti del centrosinistra, continua....
|