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pagina 2

giugno 2006

Numero 7

Campi Flegrei

“Spiagge e fondali puliti”
soltanto per 24 ore

di Silvia Guardascione


Anche quest’anno quasi 90 mila volontari muniti di guanti, rastrelli, sacchi in plastica e tanta buona volontà, hanno partecipato all’ iniziativa “Spiagge e fondali puliti” organizzata da Legambiente. La manifestazione è giunta alla XVII edizione e si è svolta nell’ultimo weekend di maggio, tra venerdì 26 e domenica 28, in tutte le spiagge d’Italia. Questa iniziativa è stata inserita, come già accade da 11 anni, all’interno di un progetto più vasto, definito “Clean up the Mediterranean sea”, la più grande operazione di pulizia di ambienti costieri finora conosciuta.

Ad essa hanno aderito numerosi volontari adulti e bambini di 22 paesi del Bacino del Mediterraneo, che hanno ripulito dai rifiuti 800 spiagge dall’ Albania all’ Algeria, da Cipro alla Grecia, dalla Giordania al Libano, dall’ Italia alla Spagna. Almeno per una volta, paesi poco abituati a collaborare, hanno lavorato uniti per uno scopo comune: la salvaguardia del Mar Mediterraneo.

L’ obiettivo della manifestazione non è stato solo quello di salvare le spiagge del Mediterraneo dal degrado in cui sono state completamente abbandonate per l’intero inverno, ma soprattutto risvegliare la sensibilità dell’opinione pubblica sulla questione della salvaguardia del Mediterraneo.
Solo in Italia sono state 45 le tonnellate di rifiuti raccolte sulle spiagge e, secondo una stima di Legambiente, la quantità non è variata molto rispetto agli anni precedenti. Tra i rifiuti più “gettonati”, bottiglie, lattine, scarpe e pneumatici usati. Inoltre non sono mancati rifiuti più voluminosi quali grandi elettrodomestici, bombole del gas e reti metalliche da materasso che hanno dato non poco filo da torcere ai sub che hanno rastrellato al meglio i fondali marini.

In Campania sono state oltre 30 le località messe a setaccio dai cittadini e dai volontari di Legambiente. L’iniziativa ha coinvolto anche tanti volontari dell’area flegrea, che tra Bacoli e Pozzuoli, hanno tentato di riparare allo scempio causato dall’accumulo di rifiuti durante l’inverno. Grazie anche alla collaborazione del Centro sub Campi Flegrei, oltre alle spiagge del lungomare di Pozzuoli e Bacoli, sono stati ripuliti anche i fondali marini antistanti.

E proprio sulla zona flegrea, in cui ho la fortuna di vivere, che vorrei soffermarmi. Domenica 28 maggio, passeggiando sul lungomare di Miliscola come spesso mi capita di fare sia d’estate che d’inverno, ho adocchiato dei manifesti – La spiaggia è stata ripulita dai volontari di Legambiente – dichiaravano – aiutaci a mantenerla tale.

Ho deciso quindi di andare a verificare con i miei occhi e, per un istante, ho avuto la leggera illusione di poter passeggiare lungo un litorale finalmente ripulito dai piccoli e

 

grandi rifiuti invernali. Ricordando lo spettacolo tutt’altro che incoraggiante di qualche giorno prima, ci ho sperato veramente. Ho potuto osservare, con grande disappunto, che le mie belle speranze sono solo rimaste tali e non si sono minimamente concretizzate: contenitori con avanzi di pizza, cannucce, bottiglie in plastica e vetro sparsi ovunque, come se non ci fosse stata alcuna manifestazione di tipo ecologico. Come se nessun rastrello avesse spazzato via il minimo rifiuto. Possibile che il lavoro di così tanti volontari che hanno creduto in questo progetto sia stato vano? Ed è possibile che queste spiagge siano rimaste pulite per meno di 24 ore?

In queste situazioni è facile puntare il dito contro qualcuno, bisognerebbe fermarsi a pensare prima di farlo, ma a volte è inevitabile. E sento l’esigenza di puntarlo contro tutti coloro che hanno letto con troppa leggerezza quel coloratissimo e significativo manifesto di Legambiente e, incuranti di tutto, hanno gettato in spiaggia senza indugio i rifiuti di un sabato e una domenica trascorsi al mare.

Chi non frequenta le spiagge flegree per l’intero anno, non capisce quali siano le loro reali condizioni. D’inverno sono delle vere e proprie discariche a cielo aperto: bottiglie, carcasse di motorini e contenitori in polistirolo che si accumulano e ricoprono il litorale, come una pesante coperta. Situazione particolarmente evidente nelle spiagge ad accesso libero o nei lidi militari, che non prima di luglio aprono i battenti e vengono ripulite.

E mentre i lidi privati esibiscono già in primavera inoltrata macchine pulisabbia all’ ultimo grido, a pochi metri di distanza da quelle cabine super accessoriate e quegli ombrelloni che sempre più somigliano a piante di cocco, ci sono spiagge in condizioni completamente diverse, che per mesi non sono state mai neppure rastrellate.

Nel frattempo, gli abitanti locali, in attesa di riottenere un litorale pulito, degno della stupenda zona flegrea, attendono con ansia l’unico weekend di pulizia delle spiagge promosso come ogni anno da Legambiente.

Si, perché il senso civico e la consapevolezza dei beni paesaggistici della nostra zona vengono alla luce solo durante le manifestazioni altisonanti quali “Spiagge e fondali puliti”. È evidente che c’è poco interesse ad occuparsi di ecologia e pulizia ambientale nei restanti periodi dell’anno. Probabilmente risolvere gli scempi ecologici non è tra le priorità della collettività e di chi dovrebbe tutelarla.

Eppure, per il bene di tutti, o per il solo piacere che molte persone hanno di passeggiare in spiaggia, basterebbe un occhio di riguardo in più nei confronti dei litorali tanto suggestivi della nostra zona. Un occhio di riguardo da parte delle amministrazioni locali che abbandonano queste aree a se stesse per lunghi periodi, non considerando che basterebbe veramente poco, un’attività di pulizia più frequente e una maggiore sensibilizzazione al problema, per non rendere la manifestazione “Spiagge e fondali puliti” un fenomeno isolato e alla fine poco efficace.

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