Pozzuoli
L’Appello per Pozzuoli prepara
un nuovo futuro e presenta
il codice etico politico
di Peppe Del Rossi
“Il mondo
politico puteolano si è letteralmente frantumato”, con queste parole,
Ettore Giampaolo, dal tavolo della presidenza, ha dato inizio
all’assemblea pubblica dell’Appello per Pozzuoli che si è tenuta venerdì 3
marzo all’Hotel Solfatara.
Questo appuntamento è l’ultimo di una serie di iniziative tra le quali :
un concerto per una nuova Pozzuoli e la raccolta di firme, con cui
l’Appello ha riportato il dibattito politico, fin’ora rinchiuso nelle
segreterie dei partiti e nelle aule di tribunale, nel confronto diretto
con i cittadini e rappresenta il primo momento per voltare pagina, forse
la peggiore della storia politica di Pozzuoli, attraverso la presentazione
di un codice etico politico e di tre idee di programma: Pozzuoli città
vivibile, Pozzuoli città produttiva, Pozzuoli città d’arte e cultura.
Il codice etico politico, spiega l’ avvocato Pippo Caruso nasce da una
riflessione collettiva e parte dalla constatazione delle difficoltà, che
incontrano le organizzazioni politiche tradizionali, ad interpretare
quella complessità di esigenze espresse dalla società. Ad esempio la
comunicazione, attraverso le sue espressioni, nel paese reale è
estremamente più veloce, rispetto all’organizzazione delle strutture e
delle forme politiche classiche.
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foto p.d.r. |
Il cittadino
soffre per l’inadeguatezza di strutture obsolete, chiede un nuovo tipo di
cittadinanza, una cittadinanza attiva e di esprimersi in prima persona; la
testimonianza di ciò, è stata la massiccia partecipazione alla campagna
delle primarie.
Tuttavia, questo modello, calato sulla realtà flegrea, ci induce a fare
alcune riflessioni.
A Pozzuoli, l’attività amministrativa è stata mediocre, anche per
l’assoluta incapacità dell’opposizione, di agire da stimolo nei confronti
della maggioranza.
Su quest’attività amministrativa si è poi sviluppata un’azione
giudiziaria, che ha portato ad inchieste delicatissime ed
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foto p.d.r. |
infine, allo
scioglimento del consiglio comunale, per presunto inquinamento da parte di organizzazioni
malavitose.
Il giudizio su quest’ azione giudiziaria, lo darà col tempo la storia, al
termine dei processi; anche se, ha posto all’attenzione di tutti un dato
certo: l’inadeguatezza dell’attività amministrativa.
Pertanto, in questo scenario, pensare solo ad un programma partecipato,
senza una riflessione sulla selezione del personale politico, significa
riproporre il solito libro dei sogni.
L’altro punto chiave quindi, è la selezione di un personale politico, del
quale le forze politiche, si devono fare interpreti.
La selezione deve avvenire attraverso requisiti di moralità, di efficienza
e di percorso personale, che non si riferisce solo alla professione, basti
pensare al ricchissimo bagaglio esperienziale che proviene dalla cultura
operaia, quello degli artigiani, più in generale dai mestieri. Un percorso
individuale di serietà di sobrietà e impegno.
L’agire concreto del programma partecipato e la selezione del personale
politico, all’interno del codice etico politico, passa attraverso un
coinvolgimento dei cittadini, con i quali discutere sulle scelte utili
alla città, sia nella fase dell’elaborazione concettuale, sia in quella
dove si definiscono le linee guida del documento di programmazione
economica: bilancio partecipato.
Sulle idee di programma: Pozzuoli città vivibile e Pozzuoli città
produttiva, l’urbanista Roberto Gerundo intravede una fase, per alcuni
versi, simile a quella del 92- 93, in cui il sistema dei partiti collassò
dando inizio alla stagione dei Sindaci.
Oggi, molti comuni, sono stati sciolti per infiltrazioni camorristiche e
nasce l’esigenza, di organizzare un consenso diffuso tra la cittadinanza,
attraverso forme di aggregazione. L’appello ha colto questa sfida,
presentando il programma partecipato, ma affinché questa partecipazione
dei cittadini continui nel tempo, c’è bisogno di riformare la struttura
comunale, così come sta avvenendo nelle grandi città italiane, tra cui
Roma e Napoli e propone di riorganizzare il decentramento, per municipi,
superando i vecchi modelli delle circoscrizioni.
continua...
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