Una grande rete accessibile a tutti. Accessibilità come sinonimo di conoscenza e possibilità di vita autonoma.E’ quanto è emerso dal seminario “Un mondo accessibile è possibile” organizzato dalla Cooperativa Sociale “Città dell’Essere” opencenter di Pozzuoli, il 6 ottobre in occasione del quale si sono riuniti e confrontati esperti del settore, operatori sociali e persone diversamente abili che ogni giorno vivono sulla loro pelle il problema. Uno strumento di conoscenza l’accessibilità perchè vuol dire “poterci essere”. Uno scopo che può essere realizzato anche attraverso le “frenetiche” vie del web.
L’accessibilità si declina come possibilità di vivere la propria vita e decidere come e quando farlo. Perché riuscire ad entrare in un luogo per seguire un evento, o essere messi nelle condizioni di viaggiare, significa avere accesso a nuove informazioni e poter intrecciare ulteriori relazioni sociali, di amicizia, di lavoro, sentimentali, o semplicemente di conoscenza, che possono “portare lontano”.
Un’accessibilità che troppo spesso a livello fisico viene negata, anche per motivi banali: la mancanza di idonei scivoli per le sedie a rotelle (ma utili anche a chi ha in generale problemi motori). O ancora per il parcheggio selvaggio, che rende inutilizzabili anche quei pochi che ci sono.
Un’accessibilità che, lungi dall’essere un di più necessario solo ad alcune categorie “svantaggiate”, è invece un passaggio fondamentale per garantire un miglioramento, secondo gli esperti, della vita di tutti. Uomini, donne, famiglie, anziani. Soprattutto se si pensa che, secondo stime attendibili, in Italia entro il 2040, circa il 60 per cento della popolazione sarà anziana e che la vecchiaia è una delle maggiori cause di pluridisabilità.
“Venire al mondo con un corpo menomato – sottolinea il webmaster Gennaro Morra, disabile dalla nascita – con un fisico che non svilupperà quelle capacità e funzionalità che sono peculiari nel corpo di un uomo così detto normale, condannano il disabile a una vita diversa”.
Ma c’è un ma. Infatti, se è vero che il processo si trasformazione dei luoghi fisici verso una maggiore accessibilità procede ancora a rilento, c’è una strada che invece può evolvere molto più velocemente, perché, grazie a tecnologie all’avanguardia, è in grado di contrarre i tempi e le distanze e di “abbattere” più velocemente le barriere.
“Dovrei ringraziare chi – continua Morra – alla fine degli anni ’90, ha avuto la geniale intuizione di collegare due computer a migliaia di chilometri di distanza tramite linea telefonica. La nascita di internet, la rete delle reti, è stata, infatti, la grande svolta della mia vita…”
Una svolta per la vita di molte persone, il cui corpo è “imbrigliato” dalle barriere architettoniche.
Ma ancora molto resta da fare, soprattutto per chi, come i disabili sensoriali, non vedenti o sordi o entrambe le cose, deve usare, per poter utilizzare il computer, uno “screen reader” cioè un programma che “legge”, al posto della persona, le scritte e le immagini presenti sul video.
Ecco,dunque, che “risalta” fuori il problema dell’inaccessibilità. Infatti, in barba alla legge Stanca del 2004, che dovrebbe garantire la costruzione di siti accessibili, quantomeno di quelli istituzionali e di aziende pubbliche, molti di questi risultano ancora poco o per niente accessibili.
Troppe immagini “saltellanti” ed animate, realizzate in Flash, finiscono letteralmente per “paralizzare” i programmi di sintesi vocale, che non sono più capaci di leggere oltre.
E allora come si fa?
Consapevole di questo, Giancarlo Liguori, Socio, nonché responsabile del Settore Comunicazione della Coop. Città dell’Essere (www.cittadellessere.it) ha ideato, per poi svilupparlo assieme a Gennaro Morra e allo staff, un Cms, un sistema di Content Management accessibile, ribattezzato, per le sue peculiarità, Gms (Giancarlo e Gennaro Management System). Il Csm, letteralmente “Sistema di gestione dei contenuti”, è una categoria di sistemi software che serve a organizzare e facilitare la creazione collaborativa di documenti e di altri contenuti.
“Abbiamo realizzato – spiega Morra – una piattaforma che permette di ottenere siti web accessibili al 100 per cento senza rinunciare all’apporto di elementi grafici, che conferiscano al sito una struttura di ottimo livello dal punto di vista della gradevolezza delle immagini”.
Quattro gli aspetti fondamentali ed innovativi del Gms.
La capacità di sviluppare siti web accessibili conformi alle normative nazionali in termini di accessibilità. La possibilità di conferire a questi siti web accessibili anche un impatto grafico di valore,senza aumento dei costi di realizzazione.
Il dare la possibilità a chi andrà a gestire i contenuti di questi siti di modificarli senza bisogno di conoscere i linguaggi di programmazione e senza la necessità di rivolgersi ogni volta allo sviluppatore.
L’ottimizzazione della presenza del sito nei motori di ricerca, grazie proprio alla garanzia di accessibilità, che a questo punto garantisce una “marcia in più.
Ma le novità, in termini di accessibilità possibile, non sono finite.
Esiste infatti un altro programma, completamente gratuito, che si chiama WinGuido, ideato e realizzato da Guido Ruggeri, ingegnere ferroviario romano. Il WinGuido è, infatti, appositamente concepito per essere usato da non vedenti, cioè da persone che ricevono informazioni dal computer non dallo schermo ma tramite altri dispositivi ausiliari, che possono essere sintetizzatori di voce oppure display Braille.
“I miei – evidenzia Ruggeri – sono programmi autonomi che possono eseguire per loro conto una vasta serie di funzioni e che comunicano con l’utente direttamente tramite i dispositivi ausiliari, senza bisogno dell’intermediazione di altri programmi”.
Tante le funzioni. Dalla lettura e la scrittura di testi, di banche dati e di fogli elettronici, alla navigazione in Internet e alla gestione della posta elettronica, passando per l’ascolto dei brani sonori (file Mp3), l’esecuzione di giochi, l’esecuzione di operazioni sui file e L’accesso semplificato a servizi di pubblica utilità reperibili su Internet, quali: l’elenco telefonico, l’orario ferroviario e il televideo Rai.
Via autonoma dunque, grazie ad un computer accessibile davvero a tutti.
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