Very Large Telescope Survey Telescope – Il telescopio napoletano sulla cima del mondo

fotografie: Osservatorio Astronomico di Capodimonte.

Inaugurato giovedì 6 dicembre alle 12:00 all’Osservatorio Astronomico di Capodimonte il telescopio VST – Very Large Telescope Survey Telescope, uno strumento nato e cresciuto a Napoli che affiancherà il Very Large Telescope, cuore dell’European Southern Observatory, il telescopio più grande del mondo situato in Cile, sul Cerro Paranal, ad oltre 2600 metri di quota nel deserto di Atacama.

Alla cerimonia, nel corso della quale sono previsti collegamenti diretti dal Cile, sono intervenuti il Direttore dell’Osservatorio Massimo Della Valle, il presidente dell’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica ed il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

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“Si tratta di uno strumento di punta nel campo per le osservazioni dotato di grand’angolo in grado di osservare una vasta area di cielo, con elevata risoluzione. Il nostro, in particolare è il più grande al mondo della sua categoria, con un diametro di 2,6 metri” spiega Massimo Capaccioli Direttore dell’Osservatorio dal 1993 al 2005 e principal investigator di un grande progetto dalla storia travagliata, lunga una dozzina d’anni, segnata da due gravi incidenti: la rottura dello specchio primario durante il trasporto in mare dalla Germania e, in seguito, l’allagamento della cella che gestisce lo specchio, dopo un altro incidente in mare.

Nonostante le vicissitudini, dall’ottobre del 2011 sulla cima delle Ande, fra le quattro cupole dell’Europea Southern Observatory ne è comparsa un’altra, più piccola, dove ha trovato alloggio il gioiello napoletano, che ha già dato grandi soddisfazioni.

Il Survey Telescope è frutto della collaborazione fra l’INAF, l’Osservatorio di Capodimonte, il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (oggi MIUR) e la Regione Campania che ha contribuito con significative risorse quando, in seguito agli incidenti di percorso, il finanziamento iniziale di 18 miliardi di vecchie lire, cominciava a non essere più sufficiente.

“Di questa città si mostrano sempre solo i disastri della criminalità e dell’immondizia. Mi piacerebbe che ci fosse un terzo polo dell’informazione, che parlasse delle cose belle ed importanti che si fanno in tanti luoghi della città e delle sue università, fatte di studenti, ricercatori e docenti che fanno il loro lavoro con passione, impegno, con risultati straordinari – prosegue il prof. Capaccioli, toscano d’origine – Sono venuto a Napoli volontariamente, quando ero già ordinario a Padova. Abbiamo portato avanti un progetto straordinario con l’aiuto delle istituzioni napoletane, tra mille difficoltà, ma ce l’abbiamo fatta”.


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L’evento è inserito nell’ambito di un vasto programma d’iniziative che hanno caratterizzando l’anno dedicato al Bicentenario della fondazione dell’Osservatorio, la posa della cui prima pietra è datata 4 novembre 1812, fra i quali segnaliamo l’inaugurazione del 17 novembre del Museo degli Strumenti Astronomici, che vanta una collezione che illustra la storia della nascita e dell’evoluzione della scienza astronomica, il ruolo dell’Osservatorio durante il XIX secolo e l’apporto della tecnologia nella ricerca, arricchita dai preziosi volumi della biblioteca storica, consultabili grazie ad un archivio virtuale che consente di sfogliare i testi in formato digitale fra cui, il più prezioso è un’edizione del De Revoluzionibus Orbis annotata a mano dallo stesso Copernico. Il museo è visitabile su prenotazioni da scuole e privati.

Il prossimo appuntamento è fissato per mercoledì 12 dicembre alle 20:30 con il recital della soprano Maria Grazia Schiavo e del pianista Francesco Pareti.

Per informazioni: info@oacn.inaf.it
Tel. 081-5575111 – Simona Pasquale


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