dicembre 2005 - Anno I

Numero 1

NEWS

Autorizzazione del Tribunale di Napoli N° 70 del 26/10/'05 – Direttore responsabile: Giuseppe Del Rossi - www.ulixes.it - info@ulixes.it

LA BIELORUSSIA FRENA SULLE ADOZIONI INTERNAZIONALI
A rischio anche i soggiorni terapeutici

di Peppe Del Rossi


Da 13 mesi sono bloccate le adozioni internazionali dalla Bielorussia.
La notizia sta circolando dai primi di novembre ed è il sintomo di un’ inversione di tendenza, già da tempo annunciata dal Presidente bielorusso Lukashenko, che vuole rivedere in maniera restrittiva e retroattiva le procedure per l’adozione internazionale.

In un comunicato diffuso dall’associazione Loreto Bambino di Milano infatti, si fa riferimento a 150 pratiche bloccate a Minsk, per motivi non ancora chiariti.

Per le famiglie interessate al blocco, ed altre 600 coppie adottive in attesa da oltre 24 mesi , è iniziato un cammino doloroso e senza sbocco, ma il prezzo più alto lo stanno pagando i bambini degli orfanotrofi bielorussi, per i quali sembra svanire la speranza di avere una famiglia.

A peggiorare il clima di delusione, amarezza e tanto dolore è stato il lungo palleggiamento di responsabilità tra le autorità italiane, da una parte il Ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, dall’altra l’On. Maria Burani Procaccini e Marida Bolognesi, della Commissione Bicamerale per l’Infanzia, una situazione precaria, dalla quale non si vede via d’ uscita.

Il blocco delle adozioni è l’ultimo segnale del malessere di un paese “a rischio”, isolato dall’Unione Europea e tra i simboli del disastro nucleare di Chernobyl , sul quale da tempo si è abbassato il sottile sipario dell’oblio.
 

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Krivsc: Villaggio Bielorusso, precarie le condizioni igienico sanitarie

A confermare “la caduta di attenzione” sul disastro nucleare di Chernobyl, ci sono i risultati di una ricerca, elaborati dal “Forum Chernobyl”, raccolti in tre volumi per un totale di circa 600 pagine.

L’agenzia Internazionale per l’Energia Atomica dell’Onu, uno degli organismi che ha fatto parte dello studio insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità, parla di appena “50 morti direttamente correlabili alla catastrofe nucleare e di danni di gran lunga minori rispetto al previsto”.

Legambiente ha recentemente denunciato questa “riduzione ai minimi termini” della tragedia di Chernobyl, evidenziando

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In questo numero:

come nel rapporto, siano stati del tutto trascurati gli effetti delle radiazioni sul lungo periodo.

Tra l’altro, è ben noto che il periodo di dimezzamento del cesio 137 e dello stronzio 90, altro elemento di contaminazione, presenti nelle aree contaminate, è superiore ai 30 anni.

Queste sostanze radioattive, vengono assorbite dalle piante ed entrano direttamente nella catena alimentare.

Il prof. Yuri Bandazhevsky, anatomo-patologo, condannato per presunta corruzione dalle autorità della Bielorussia, prima a 8 anni poi ridotti a 4, grazie all’impegno di Amnesty International, ha lavorato per nove anni nei territori contaminati, ed ha scoperto che il Cesio 137 distrugge progressivamente gli organi vitali ed inoltre la presenza del Cesio nell’organismo umano è legata con una particolare forma di cardiopatia.

Sono state osservate piante, in cui questo processo di mutazione, è tanto evidente da alimentare storie fantastiche su una presunta “foresta delle meraviglie”, in cui vivono piante dalle forme stranissime e dove regna il silenzio profondo, nella più totale assenza di ogni specie di uccelli.

Ciò nonostante è stato provato che l’allontanamento anche temporaneo delle persone, soprattutto bambini, dalle zone contaminate favorisce la ripresa delle difese organiche e, cosa più importante, interrompe la continua assunzione di sostanze contaminate attraverso, ma non solo, l’alimentazione.

Da qui nasce il “soggiorno terapeutico”, meraviglioso esempio di solidarietà che porta in Italia ogni anno 30.000 bambini per tre mesi l’anno(2 d’estate e 1 d’inverno), dando la possibilità a questi giovani ospiti di usufruire dell’assistenza sanitaria necessaria, che non esiste, per mancanza di mezzi e strutture, nel loro paese.

Per ascoltare una testimonianza su questa particolare esperienza, siamo andati a Bacoli, Comune dell’area flegrea, dove vive Maria che insieme al marito Biagio Di Meo, hanno creato l’Associazione Culturale “Insieme per l’infanzia” e si occupano da oltre 10 anni di soggiorni terapeutici, adozioni e da qualche tempo anche di adozioni a distanza per i bambini dell’Africa.

continua....

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