La pena
capitale, quindi, oltre ad essere inaccettabile da un punto di vista
etico e morale, è irreversibile e, una volta eseguita la condanna, non
c’è alcuna possibilità di rimediare ad errori fatti. E gli errori,
contrariamente a quanto si pensa, vengono purtroppo commessi con
preoccupante frequenza. Oltre 120 persone sono state liberate dal
braccio della morte negli anni recenti in quanto riconosciute
innocenti e in almeno due casi (Texas e Missouri) le autorità stanno
svolgendo indagini per verificare se siano stati o meno giustiziati
dei condannati innocenti. Cosa assai probabile, se si considera che,
in base a studi svolti in passato, ogni sette persone incarcerate
negli USA, una probabilmente non è colpevole del crimine per il quale
è stata condannata. La fallibilità della giustizia umana non può che
farci riflettere ulteriormente e spingerci a fare qualcosa in difesa
della vita.
I membri
della Coalizione Italiana Contro la Pena di Morte (www.coalit.org),
associazione senza scopo di lucro fondata nel 1997, si oppongono
incondizionatamente alla pena capitale e si battono affinché venga
abolita in tutti quei Paesi del mondo che ancora la applicano, ma
prima di tutto negli USA, in quanto convinti che se si riuscirà ad
ottenere la sua abolizione nel Paese più potente ed importante
dell’intero pianeta, sarà più facile con gli altri Paesi che
solitamente seguono l’esempio statunitense.
Al momento,
la Coalizione, insieme alla redazione del webzine agliincrocideiventi
sta seguendo un caso davvero singolare, ma non unico. Si tratta del
caso di Howard Guidry, un ragazzo di colore nato nel 1976 e rinchiuso
nel braccio della morte del Texas da molti anni. Howard è stato
ingiustamente condannato a morte. E’ possibile dimostrarlo ed è,
quindi, possibile salvargli la vita.
Alla fine
di ottobre 2005 la Corte del 5° Distretto ha deciso in merito al suo
caso e ha riconfermato la decisione presa in precedenza dal Giudice
Federale, che aveva capovolto la condanna e sospeso temporaneamente
l’esecuzione della sentenza di morte (per ulteriori informazioni
vedere qui:
http://www.agliincrocideiventi.it/Coalit/howard_guidry.htm).
E’
altamente probabile, quindi, che lo Stato decida di intentare un nuovo
processo, nel quale potrebbe sì essere chiesta nuovamente la pena
capitale, ma nel quale Howard, con l’aiuto di un buon avvocato,
potrebbe avere finalmente la possibilità di dimostrare la sua ingiusta
condanna.
Il problema è il denaro. Gli attuali legali di Howard Guidry
(incaricati per l’appello) saranno presto fuori dal caso e si dovrà
quindi trovare un altro avvocato che si occupi della sua difesa al
processo. Per questo sono necessari dai 20.000 ai 50.000 dollari (di
questi, 10.000 sono stati già trovati).
* Presidente
Coalizione Italiana contro la pena di morte
Chiunque
avesse idee/suggerimenti su come mettere insieme almeno parte di
quanto necessario, può contattarci all’indirizzo e-mail
arianna@linknet.it
mentre chi volesse inviare una donazione può farlo con un
versamento sul seguente conto corrente postale:
ccp n. 38725800
intestato a COALIZIONE ITALIANA CONTRO LA PENA DI MORTE
C.P.39 – 80078 POZZUOLI (NA)
causale PRO HOWARD GUIDRY (TEXAS)
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”Nutrirsi d’Arte”
La Cultura combatte il malaffare
Testo e fotografie di Claudio Correale
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Artisti
pugliesi, laziali e campani si sono riuniti, sabato 12 novembre a
Pozzuoli, sulla rocca millenaria del Rione Terra ed hanno aggiunto un’ eco
importante, alla voce dei giovani della Locride.
Nell’ambito del “Festival del racconto”, una manifestazione molto
originale sul tema della legalità, a cui hanno aderito anche studenti
puteolani, l’associazione Lux in Fabula, ha organizzato un
laboratorio-esposizione dal titolo:“Nutrirsi d’Arte”.
Gli artisti presenti, hanno concordato sull'importanza da loro
rivestita, all’interno di un tessuto sociale disagiato e sulla
necessità di incrementare simili iniziative, affinché si
traducano, nei fatti, in una speranza futura di nuovi posti di
lavoro, legati ad uno sviluppo sostenibile del turismo.
L'iniziativa, vuole avvicinare l'Arte contemporanea, a un pubblico più
esteso sotto forma di un invito a cena, per far gustare le opere
create dagli artisti invitati: nutrirsi d'arte, nutrirsi di cultura
per combattere il malaffare e il non rispetto delle regole.
Il momento del pasto, ha perso per molti, il senso di un rito che
accomuna, che mette insieme non solo il cibo, ma
anche le esperienze: il cibo preparato come gesto d'amore, di
cura e di attenzione. Comunque, si tende a mangiare troppo o troppo
poco, soprattutto lo si fa in fretta e si privilegia quello che è
comodo, pratico, veloce e conservato, senza
limiti di tempo.
Il
laboratorio-esposizione, ha stimolato una riflessione sul cibo e sulle
abitudini alimentari ed inoltre, a ripresentare la forza comunicativa del
cibo, oggi privato di carattere, di equilibrio e di rapporti con la natura
ed i luoghi di origine.
Gli artisti, hanno ben saputo dimostrare, che le colonne portanti
dello sviluppo dei Campi Flegrei, sono quelle del settore artistico,
culturale e della ricettivita' alberghiera, nel rispetto e nella
tutela dei Beni culturali ed ambientali.
Lo sviluppo dei Campi Flegrei, non può essere disgiunto dall’impegno
politico e dal sostegno di tutti i mezzi di comunicazione mediatica,
contro l’illegalità.
Bisogna iniziare un nuovo percorso, dove l’unione di tutte le forze
democratiche ed imprenditoriali, possa generare soluzioni concrete, di
sviluppo sociale ed economico, nel rispetto delle regole e della
legalità.
Alcune immagini
della manifestazione
nel report

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