Il primo
fortuito incontro fu una follia del Laboratorio Altra Stanza(ASL
Napoli 1). I meandri della mente mi hanno sempre affascinato e
lavorare con dei veri e propri pazienti affetti da disturbi
psicologici è stata un’esperienza formidabile. Tutte le diversità
scomparivano nell’istante comune di fare arte.
Quest’ultima non ha mai goduto di grandi finalità pratiche,ma la sua
capacità di unire le persone,anche così dissimili tra loro,è a dir
poco innegabile.
Nel teatro poi, questa accezione è fortificata dal contatto umano che
genera incontri,ma anche scontri, grandiosi, violenti e ardenti più
del fuoco.
Passione, amore ed energia, circolavano come in un vortice nelle
cosiddette “Compagnie teatrali” In quelle che già dal nome sono
sinonimo di garanzia di vita.
Ricordo tutti gli altri incontri così improvvisi da sembrare irreali.
Non ho lo spazio per nominarli tutti… ma ringrazio quella corsa di
metropolitana che mi ha permesso di rivedere Marcella, e quella sera
di svogliate certezze in cui ho incontrato Sonia, oggi mia più fedele
attrice.
I corridoi dell’Accademia invece hanno suggellato l’inizio
dell’amicizia con Marya,mia assoluta metà artistica!
Insomma sembrava che ci fossimo tutti dati appuntamento.
Ad un certo punto,la mia mano era come se viaggiasse da sola senza
controllo alcuno,lo scrivere sembrava la cosa quale ero più avvezzo.
La collaborazione è sicuramente difficile ma stupenda per le sue
imprevedibili dinamiche. Quando tutto ciò è iniziato non pensavo di
arrivare a due anni di tanta vita sino all’ultimo evento, quello di
essere scelti per la Biennale di Napoli.
Beh… tutto potrebbe finire all’improvviso come invece potrà durare per
molto ancora…
….vorrei
lavorare il più lungo possibile con tutti per creare quel
“laboratorio” che ho sempre desiderato e se così non dovesse essere,
mi arrogo il diritto di voler bene tutti, per sempre, e non solo
perché mi hanno aiutato a realizzare un sogno, tutte persone che il
destino mi ha fatto incontrare in quanto forse, era “destino” che
certe alchimie le creassimo insieme.
Poche righe
ancora per dedicarle alla splendida ed accogliente casa di Anna,Daniel
e Laura,l e cui pareti sono state testimoni di inennarabili avventure
tra prove, riunioni, bicchieri di vino, gioie e dolori, chiarimenti e
progetti. Tra tutto quello che in assoluto è tra le parti migliori
della mia vita”. Gaetano De
Vincenzo regista e coordinatore
Sonia Corporente una paziente
Danilo De Masi il ballerino vaslav nijinsky
Marianna Genitore quadro cantante la morte
Anna Giuliani una paziente
Marcella Hasson quadro cantante
Kikò
Antonine artaud george rodenbach
Daniel Lozano Baika l’ossessione
Francesca Rasati la musicista
Anita Solari l’infermiera
UiUi
Iromola depulszky
Marya Di Pietro scenografia e fotografia di scena
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