Considerazioni al margine dello scioglimento del consiglio comunale di
Pozzuoli, per presunte infiltrazioni camorristiche
di Nicola Magliulo
Mi ha fatto
particolare tristezza, pur nella soddisfazione per la fine delle
prepotenze, il recente arresto di un gruppo di pescatori accusati di
aver messo in opera pressioni e violenze di tipo camorristico su altri
pescatori e sulle loro imbarcazioni.
La mala pianta dei comportamenti camorristi cresce ormai ovunque, e non
poteva certo non intaccare anche uno dei gruppi sociali storici e di
antica dignità di Pozzuoli, cui siamo tutti legati per un’antica simpatia
e consuetudine.
Tasselli di un mosaico, di uno scenario puteolano in cui una sorta di
stato di natura, di homo homini lupus, di pratiche estorsive
diffuse ai danni di settori sociali e civili, si accompagna ad una prassi
politica che si è via via sempre più identificata con la gestione del
potere per il potere, il ricatto e la denigrazione anche personali;
parte dei cittadini, in questo contesto, si fanno servi per paura, per
bisogno, ma anche per ambizione, volontà di accumulare ricchezza, briciole
di potenza, prestazioni sessuali, come fini o mezzi della malapolitica.
Ammesso e non concesso che siamo davanti a un possibile mutamento radicale
di questo scenario, bisogna combattere contro i guasti che i precedenti
gruppi di potere hanno contribuito a sedimentare nelle istituzioni, nel
corpo sociale, politico, morale e nelle stesse anime dei cittadini.
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foto p.d.r. |
Sentimenti,
stati d’animo che contano, infatti, anche in politica, non meno di fatti e
parole: tonalità emotive come la rassegnazione, il cinismo, il disprezzo
della gente e di se stessi, la paura, stanno alla radice e si incarnano in
molte posizioni che si vogliono motivate razionalmente e politicamente.
Una pallottola è stata, come è noto, spedita ai commissari prefettizi con
l’invito a farsi i fatti propri: al di là della solidarietà ai
rappresentanti dello stato, bisognerà persuadere una parte consistente
della città, che farsi i fatti propri rende idiota (nel senso
etimologico della parola) e |
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Considerazioni a margine dello scioglimento del
consiglio comunale di Pozzuoli
pag. 1 di
N. Magliulo
•
Roma sul marciapiede
pag. 2
di Marika
Guerrini
•
Ulixes: la dimensione cibernetica e i Campi Flegrei
pag. 3
di Peppe Del Rossi
•
PREMIO CO_scienze pag. 4
•
Globale e/o locale? pag. 5
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REPORT
“vivere la distanza” di Mary
Di Pietro
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asfittica la
vita, e non è neanche sempre un modo saggio di evitare i guai e i mali
lasciati incancrenire; la politica non è solo, o principalmente,
necessariamente una cosa sporca, ma ci è necessaria per costruire la
convivenza civile e un buon governo.
Nei partiti del centrosinistra puteolano, dopo lo scioglimento, si
reagisce arroccandosi, o si cominciano lentamente ad attivare le procedure
per sostituire politicanti e gruppi che hanno preso piede nei partiti
grandi ma anche nei piccoli; del resto hanno le loro ragioni: non possono
decapitare interi gruppi dirigenti in poco tempo; hanno lasciato crescere,
utilizzandola, la mala pianta, hanno aspettato lo scioglimento per
iniziare un ripensamento, e, anzi, se il Tar li aiuta….
Ci sono sempre motivazioni realistiche o pseudo-tali e comprensibili, che
si dicono solo nei corridoi ma che in tanti pensano e sanno, per non
voltare pagina; volete che De Mita non abbia qualche ragione a voler
prendere tanti voti anche a Pozzuoli, alla vigilia delle elezioni
politiche? O che D’Alema e Bassolino sconfessino uomini che sono stati con
l’uno, con l’altro o con entrambi?
La democrazia dei partiti, cui teniamo con forza, mostra i suoi limiti, e
la necessità di una sua trasformazione, se premia chi raccoglie voti e
tessere fasulle, se non sa inventare niente contro il primato dei numeri,
di una quantità svincolata dalla qualità ed effettiva partecipazione; se
ricorre a primarie a singhiozzo secondo le convenienze (Milano sì, Napoli
no) etc.
A volte i partiti danno l’impressione di reagire con la vecchia mentalità
che i panni sporchi si lavano in famiglia, con fastidio verso i cittadini
che si ‘intromettono’ nelle loro case chiuse; ma sia nella vita privata
che nella pubblica non è detto che il futuro sia di chi si chiude pensando
così di mettersi al riparo dagli smottamementi e dalle crepe prossime
venture.
Qualcuno dice: ma l’amministrazione puteolana uscente qualcosa ha fatto di
buono sul piano della viabilità, dell’illuminazione pubblica, qui e là;
non abbiamo certo bisogno di demonizzare nessuno, né coltiviamo
l’infantile e manicheo modo di considerare politica e politici.
continua.... |