Nuovo reparto di Urologia all’ospedale di Pozzuoli: comfort e tecnologia al servizio del paziente

Mercoledì 28 febbraio segnerà una data spartiacque all’interno della sanità campana. Sarà, infatti, il giorno dell’inaugurazione del nuovo reparto di Urologia all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, che verrà reso un fiore all’occhiello non solo dell’Asl Napoli 2 Nord, ma consisterà probabilmente anche in un segnale forte della Campania a tutta la sanità nazionale.

Questa presentazione del reparto diretto dal Dott. Giovanni Di Lauro fornirà agli utenti un ambiente all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, e accogliente dal punto di vista umano, che possa rendere così un “soggiorno”, spesso indesiderato, un’esperienza che non stressi i pazienti.

Un percorso partito da lontano

Facciamo Urologia dal 2009 – spiega il Primario Di Lauro – ma non avevamo un reparto vero e proprio che ci permettesse di assolvere a tutte le funzioni richieste. Ora, invece, abbiamo una strumentazione alle spalle e il sostegno dell’amministrazione“. Il tutto, infatti, parte quando il Dott. Di Lauro strappa una promessa all’allora Commissario Antonio D’Amore per l’innovazione del reparto, dopo avergli mostrato che con sole due stanze sarebbe stato difficile continuare ad offrire ai pazienti la migliore assistenza. Con la nomina a Direttore Generale dell’Asl Napoli 2 Nord nel 2016, D’Amore dà seguito alla promessa fatta e dà il via ai lavori per la costruzione del reparto. Poi con il supporto a tempo pieno dell’Ing. Salvatore Flaminio e del suo team di UOC Tecnologie Informatiche, nasce un progetto di reparto incentrato sul paziente.

Un reparto altamente tecnologico

La prima cosa che salta all’occhio è un ambiente con una tecnologia d’avanguardia al servizio del paziente, di quelli che pensi sia possibile trovare sempre in altri luoghi accentratori di grandi investimenti, piuttosto che nel tuo territorio.

Un orgoglioso Di Lauro fa gli onori di casa, mostrando tutti gli aspetti del reparto che dirigerà da qui a breve. “Per aiutarci nella realizzazione di questo reparto abbiamo trovato la semplice risposta alla domanda: ‘Come vorrebbe essere trattato il paziente?’ La risposta sarebbe sicuramente quella di ricevere cure ottimali in un reparto accogliente, occupandosi del comfort“.

Con un’apparecchiatura tecnica che è già al top regionale, ora le stanze riservate ai degenti saranno corredate di servizi igienici idonei per almeno 3 persone e televisori con automatismo basculante che pendono dal soffitto (uno per letto), fruibili da ciascuno tramite apposite cuffie per l’audio, in modo da non infastidire gli altri ospiti. Inoltre, ogni letto sarà diviso da un separé per salvaguardare la privacy.

Non solo tecnologia al servizio del comfort, ma anche per offrire le migliori cure possibili, secondo un iter in cui il paziente sarà monitorato costantemente. Gli infermieri, dotati ciascuno di tablet, saranno aggiornati in tempo reale circa le sue condizioni. Ciò è reso possibile da un bracciale dotato di Bar-Code che ogni paziente indosserà, in cui sarà contenuta tutta la sua storia clinica. Il codice viene letto poi dal FidRun: un carrello elettronico in cui è contenuta la sua terapia. Il carrello elettronico è dotato di vari cassetti, ognuno identificativo di uno specifico paziente con la cura di cui egli necessita e sbloccabile solo attraverso la lettura del suo bracciale. In questo modo viene limitato il rischio dello scambio di persona, riducendo notevolmente la possibilità di errore.

Un sistema per combattere la migrazione ospedaliera e per riportare fiducia nella sanità campana

Uno dei problemi che negli anni ha condizionato non poco la crescita del sistema sanitario campano è la migrazione ospedaliera, che porta molti dei cittadini campani a cercare cure in altri territori, comportando una notevole spesa per la regione e soprattutto il fardello di riparare ad eventuali errori nella cura, una volta rientrati. Questa prassi coinvolge il 20% della popolazione in Campania, portando spese per circa 50 milioni di euro all’anno.

Il problema sta nel fatto che solo il 35% di questi “migranti” ricerca la cura in centri altamente specializzati. Il restante 65% si reca presso ospedali periferici del nord Italia, che non hanno nulla in più rispetto ad alcune strutture sanitarie presenti al sud. “Ciò non ha giustificazioni tangibili, ed avviene solo perché il nord ha un appeal maggiore, mentre la sanità al sud viene spesso deprezzata” – spiega Di Lauro, che poi prosegue: “Il nostro primo obiettivo è proprio in questo 65% dei cittadini, e possiamo intercettarli proponendogli un’offerta di assistenza tale, che decidano in totale fiducia di affidarsi a noi, dopo aver notato una struttura che si prenda cura di loro, come quella che abbiamo creato qui. Questo da solo non basterebbe, senza offrire anche la sostanza: siamo stati infatti, nel 2006, il primo centro meridionale a fare chirurgia laser e ospitiamo già pazienti da fuori regione, creando così un’inversione di tendenza. Facciamo inoltre laparoscopia tridimensionale e siamo stati i primi con la Microperc per la cura della calcolosi renale e a fare le biopsie fusion. Se all’interno di questo sistema io inserisco anche il medico di medicina generale del territorio con cui, mediante l’informatizzazione, ci sarà una comunicazione costante, avrò un ospedale completo, che fa centro e periferia e segue il paziente fino a casa“.

 

3 Commenti su "Nuovo reparto di Urologia all’ospedale di Pozzuoli: comfort e tecnologia al servizio del paziente"

  1. Grandissimo!

  2. Gennaro Falco | 26 febbraio 2018 su 22:27 |

    Sono stato già ospite nel reparto alloggiato in ortopedia e o già potuto apprezzare la professionalità e la dedizione di tutti. In particolare un gruppo di giovani medici motivati e preparati diretti in modo egregio dal Dr. Di Lauro. Un ringraziamento particolare al Dr. Salvatore Mordente

  3. Francesca G. | 27 febbraio 2018 su 22:52 |

    Complimenti a tutto il reparto, in particolare all’infermiera Rosanna che si è dimostrata professionale, empatica attenta e disponibile verso i pazienti.

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