Una giornata nuova per Cuma e il Fusaro

Sabato 1° settembre un folto e variegato insieme di cittadini ha dato vita ad una manifestazione contro il degrado in cui versa la zona di Cuma e del Fusaro; qui dove, una trentina di anni fa, un analogo comitato di lotta era sorto per chiedere tra l’altro l’acquisizione delle aree dell’allora Centro ittico-tarantino.
Indetta dal neonato Comitato popolare Fusaro-Cuma, la manifestazione del primo settembre ha rappresentato un momento importante di protesta civile contro l’abbandono in cui versa questo territorio.


I cittadini denunciano la totale assenza di manutenzione e controllo del territorio e fanno un elenco di brutture e disservizi: i marciapiedi diventati ormai aiuole colme di erbe infestanti e canneti incolti; il sistema viario con strade che diventano torrenti in piena in caso di pioggia, o acquitrini nauseabondi in alcuni tratti per la fuoriuscita di liquami dalle fogne; l’impianto di illuminazione pubblica fuori uso e abbandonato a se stesso; piazza Rossigni consegnata agli occasionali vandali; la mancata attuazione del posto di polizia, previsto e promesso da tempo, all’ingresso del sottopassaggio della stazione della Cumana del Fusaro.
Il Comitato ha anche raccolto, durante l’emergenza rifiuti di agosto, più di mille firme per chiedere l’avvio di una raccolta differenziata porta a porta.
A queste richieste, si potrebbero aggiungere le denunce relative al ridicolo funzionamento della biglietteria Cumana del Fusaro che lascia cittadini e turisti allo sbando essendo spesso e volentieri chiusa e, soprattutto, la inquietante presenza di rifiuti tossici sia in un’area non distante dal Lago Fusaro che in una cava nei pressi del Castello di Baia:“Chi ha portato i veleni al Castello?, scrive uno dei promotori del Comitato, Raffaele Mirabella: prendiamoci una giornata nuova senza immondizia, veleni e quant’altro. Bacoli deve parlare, se non ora quando?”.

Quale finora la reazione di uomini e gruppi politici nei confronti di questo movimento? Con l’eccezione dei consiglieri di minoranza, Macillo (Margherita), Giampaolo (Ds), Scotto di LUzio (Pdci), presenti anche alla manifestazione del 1° settembre, colpisce la scarsa capacità di ascolto dei bisogni e delle richieste dei cittadini. In larga parte i politici reagiscono non tanto curandosi di cogliere quanto di buono e di valido ci sia in tale movimento ma paventando strumentalizzazioni, complotti, svalutando le richieste dei cittadini, asserendo che quella del Fusaro e di Cuma è una condizione non così negativa come la si vuole dipingere, arrivando a dire che in tutto il mondo la condizione delle periferie non può che essere degradata, che la colpa è dei cittadini in quanto abusivi: insomma facendo di tutta l’erba un fascio ed eludendo i veri nodi del problema, compreso quello dell’abusivismo, che certo esiste anche in relazione al problema delle fogne, ma che richiederebbe comunque un diverso governo del territorio.
Questo pesante limite degli amministratori locali lo si è visto in particolare in occasione della seduta del Consiglio comunale che si è svolta il 6 settembre, che i rappresentanti del Comitato popolare giudicano molto deludente e sostanzialmente inconcludente.

Il Comitato sta ora concentrando la sua attenzione e le sue iniziative sul problema delle fogne, in particolare sul non funzionamento di una pompa di sollevamento forse costruita male, per cui i bambini che frequentano una scuola posta vicino e le case adiacenti delle varie cooperative della zona, sono afflitti da ricorrenti ventate non solo maleodoranti ma anche dannose per la salute. L’obiettivo del Comitato è quello di sensibilizzare i genitori dei bambini e gli abitanti della zona per concordare un’azione comune con lo scopo di sollecitare una valutazione e un intervento della Asl, oltre che degli amministratori locali, che possa risolvere il problema.


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