Può accadere che dietro ad una serie di fotografie si celi l’immagine di una scena che hai visto, ma che hai deciso di non fotografare. A volte lo fai per motivi legati all’etica, alla privacy, qualche volta invece solo perché quella visione è rivelatrice di sensazioni non sempre imprimibili sul sensore della macchina fotografica e quindi ritieni che non valga la pena scattare quella foto solo per comprimerla poi, nell’ insieme degli innumerevoli “appunti fotografici”. Anche perchè, il valore di quell’immagine si pone sul difficile rapporto tra “il visibile e l’enunciabile”, di cui ci parla Foucault, quindi meglio lasciarla nella mente, come un’immagine latente, fonte di ansia e nel contempo di ispirazione dei fotografi di altri tempi.
A questo punto non mi resta che ricomporre gli elementi di quella scena nel ricordo della bellezza naturale del paesaggio. (Cuba, luglio 2018)
Mi trovavo nel Parco Almendares, la foresta caraibica nel centro dell’Avana di fianco al torrente, che scendendo formava una larga ma bassa e suggestiva cascata . C’erano tre persone un uomo e una donna adulti ed un’altra donna più anziana che uno di loro chiamava mamà . Tutti insieme facevano il bagno in quell’acqua limpida verde smeraldo e, ad un certo punto, prendendosi per mano si lanciavano sotto la cascata, uscendovi e rientrandovi più volte, sempre abbracciati e divertiti. Giocavano con l’acqua, come solo i bambini sanno fare. Sono rimasto a guardarli a lungo. Il loro divertimento era di una semplicità e di una spontaneità coinvolgenti e in quel momento mi riportavano alla mente tutti quei comportamenti percepiti durante il viaggio grondanti di vitalità. Vivere con loro, nelle loro case, anche solo per qualche giorno, mi ha fatto respirare un’aria particolarmente intrisa di uno spessore culturale profondo, frutto anche della bella fusione di diverse etnie. La forza di questo popolo sta nella sua energia interiore eternamente giovane, che gli permette di donare, chiedere e confrontarsi con il prossimo con dignità e rispetto. D’altronde non è facile comprendere la capacità di sopportazione e i grandi sacrifici a cui sono costretti i cubani dagli oltre sessant’anni di embargo, se non da vicino e la forza dei valori che hanno creato la storia di questa meravigliosa terra, con il coraggio e la determinazione che li contraddistingue.
Lascia un commento su "Cuba. Racconto di un’immagine latente"