Malasanità in Campania

E’ di questi giorni un nuovo caso di “malasanità” per quanto riguarda la sanità campana. Infatti c’è fermento per il caso scoppiato all’ospedale di Nola, laddove alcuni pazienti sono stati soccorsi a terra per mancanza di barelle ospedaliere, e per cui i medici coinvolti sono stati sospesi, paventando addirittura una richiesta di licenziamento. Il governatore De Luca, infatti, si è impegnato per bandire le barelle dai corridoi degli ospedali, che spesso fungevano da appoggio ai malati laddove si fosse verificata una mancanza di spazio. Sicuramente assistere a scene di malati in corridoio in una struttura sanitaria è poco edificante, nonché soprattutto poco igienico. Ma in caso di mancanza di posti letto (si parla di sole 17 barelle per l’ospedale di Nola) per una inadeguatezza della struttura e non del personale quale sarebbe la soluzione? Bandire le barelle in corridoio può tutelare l’immagine di una struttura ospedaliera, ma se non vengono fatti degli sforzi per garantire la possibilità di assolvere alla grande richiesta di pazienti di questo periodo, mancherà invece la tutela del personale, che così, come nel caso di Nola, può rischiare il posto di lavoro per svolgere la propria funzione (che spesso non può aspettare) in condizioni ancor più difficili.

Anche altri ospedali, come la struttura Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, si trova a gestire attualmente 27 pazienti in più rispetto alla reale disponibilità, ma per far fronte alla questione della “gestione barelle”, essi sono tutti sistemati su lettighe mobili all’interno dei reparti (talvolta, per questioni di spazio, diversi da quelli di destinazione più logica). Nonostante la struttura sia riuscita a far fronte all’emergenza, questo comporta un certo “stress organizzativo”, come sostiene il Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord Antonio d’Amore, in quanto “l’ospedale di Pozzuoli è più piccolo rispetto all’esigenza certificata dal Ministero della Salute e dal Commissario ad Acta per il Piano di Rientro, tant’è vero che nel nuovo Piano Ospedaliero il Santa Maria delle Grazie dovrebbe avere oltre 100 posti letto in più”.

Quindi, nel caso dell’ospedale di Pozzuoli, si evince che la situazione si riesce a gestire, non senza difficoltà, con l’organizzazione, e non perché la struttura sia pronta per questa esigenza. Ma cosa succederebbe in casi in cui le strutture non permettano un’organizzazione congrua all’esigenza di adattarsi oppure dove quest’organizzazione non si riesca a definire? Ecco che ci troveremmo di fronte ad altri casi come quello di Nola.

Forse per ogni provvedimento sarebbe opportuna una rivalutazione delle strutture e degli investimenti che rendano le stesse adeguate per queste evenienze, che sono tutt’altro che eccezionali.

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