Referendum SI. Referendum NO

A seguito dei terremoti che ancora una volta stanno martoriando il centro Italia, si paventa in questi giorni, con un’ipotesi rilanciata soprattutto da alcuni, giornali vicini al centrodestra, un rinvio del referendum previsto per il 4 dicembre. Ipotesi che ha trovato un’apertura nelle parole del ministro degli Interni Angelino Alfano, che,sebbene abbia sottolineato come il governo non effettuerà alcuna richiesta per il rinvio, ha annunciato che valuterebbe un’eventuale proposta in merito dell’opposizione. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è invece di parere contrario e ha sottolineato come il sisma e il referendum siano due cose distinte, e che pertanto è altamente improbabile un rinvio di quest’ultimo, cercando di chiudere il caso.

Qualunque dovesse essere la decisione finale sull’argomento, è chiaro che una decisione così importante su una riforma politica imponente non è del tutto estranea alle vicende del sisma di questi giorni, dato che si rischierebbe di perdere così dalla votazione gran parte della popolazione italiana colpita dai sismi, che avrà ovviamente prima la preoccupazione della propria vita e della propria sistemazione. Principi senza i quali sarebbe inutile anche solo pensare ad una riforma politica.

Per far fronte ad un’emergenza causata da una calamità naturale di tali proporzioni, occorrerebbe forse una maggiore unione dello Stato e dei cittadini, mentre è ormai consolidato che i dibattiti politici tendono a creare fratture dovute alle diverse visioni riguardanti la società. Inoltre tutti dovrebbero avere diritto al voto, che contrariamente in questa situazione rischia di essere negato a coloro che stanno subendo e che purtroppo ancora subiranno le conseguenze di questo disastro che ha scioccato ancora una volta la tranquillità della società tutta.

Nel caso in cui si dovesse considerare invece l’esclusione di alcune persone dal voto un effetto collaterale, ci si auspica in ogni caso che l’imminente referendum non distolga gli sforzi dello Stato dal fornire la massima assistenza e il massimo supporto ai cittadini e agli organi di tutela come la protezione civile e le forze dell’ordine che di sicuro si stanno adoperando entro i limiti del possibile per cercare di arginare, per questa volta e per il futuro, i danni fisici e morali causati da questi disastri.

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