Report: “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello

Regia di Natalia Antonioli con Alessandra Roselli

Skenè/Teatro San Carluccio Napoli – ottobre 2006

Fotografie di Peppe Del Rossi

L’ ULTIMA CENA DI ANNIBALE RUCCELLO

appunti di regia di Natalia Antonioli

‘ Anna Cappelli’ è un testo con pochissime didascalie:

  • Sette brevi didascalie introducono altrettanti quadri;
  • Una didascalia iniziale contestualizza l’intera vicenda: “ L’azione si svolge in Italia.

Negli anni’60”

  • Sei didascalie identiche e assai generiche indicano gli interventi musicali tra

una scena e l’altra : “ Stacco musicale”.

 

E’ tutto.

Quanta libertà per me…quanta responsabilità.

Ci sono sette cambi scena nel testo ma mi affido all’unità di luogo.

Ci sono passaggi cronologici ma scelgo l’unità di tempo.

Chiudo Anna Cappelli in una condizione claustrofobica spazio-temporale nella quale,

una volta entrati, non si può più uscire.

E’ la gabbia della solitudine ma anche la trappola del teatro.

L’ultima ‘deportata’ di Annibale Ruccello, si sfama alla mangiatoia dei deliri

che riempiono i vuoti ‘a perdere’ delle esistenze.

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