Tra i giovani diminuisce il consumo di alcolici e tabacco, ma cresce la preoccupazione per le nuove droghe

La nuova fotografia degli adolescenti europei, grazie ai dati diffusi dal CNR, raccolti e pubblicati nell’ultimo rapporto del progetto “ESPAD” (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs), che ha coinvolto gli studenti di 35 paesi europei mediante questionari anonimi, mostra come, negli ultimi anni, sia in diminuzione la percentuale di consumo di alcolici e tabacco, mentre, seppur a livelli stabili, restano preoccupanti in quanto elevati, i dati sul consumo di sostanze illecite, come le nuove droghe psicoattive conosciute comunemente come Nps (New Psychoactive Substances), ormai più diffuse di ecstasy, anfetamine, cocaina e Lsd. Il consumo quotidiano di tabacco a livello europeo tra gli adolescenti, grazie alle politiche di contrasto degli ultimi 20 anni, ha avuto una forte diminuzione (dal 21% al 12%). Invece, il consumo una tantum di alcolici ha avuto una diminuzione dall’89% all’80%, mentre quello di uso corrente è passato dal 56% al 48%. Restano stabili le percentuali di binge drinking (5 o più bevute in una singola occasione), intorno al 35%.

In Italia, la media di studenti che hanno fatto uso di tabacco nell’ultimo mese è del 37%, una media stabile e molto più elevata rispetto ai loro coetanei europei, così come la media di fumatori quotidiani, che è rimasta invariata addirittura negli ultimi 20 anni, intorno al 21%. Il consumo di alcool, invece, è passato dal 90% all’84% per quanto concerne il consumo saltuario, dal 63% al 57% invece quello corrente. Restano invariati i dati sul binge drinking, mantenendo la media europea. Anche per quanto riguarda il consumo di droghe, L’Italia è fra i 10 Paesi che superano il 25% (attestandosi al 28%).

Come si evince da questi dati, seppur in un contesto di diminuzione di consumo di alcune sostanze, l’Italia ha sempre delle percentuali più alte rispetto alla media europea. E’ come dire che in un contesto di abitudini sbagliate, noi siamo più bravi a sbagliare rispetto agli europei. E al di là dei dati, possiamo ricercare questa tendenza nella mancanza di centri di aggregazione che offrano agli adolescenti qualcosa di stimolante da poter fare. Se un adolescente si intrattiene nel fare qualcosa che gli provoca stimoli e sensazioni positive, non penserà a voler provare altro, in quanto si sentirebbe già appagato. E invece, nella maggior parte dei casi, i consumi di alcool e droghe nascono per noia, per amplificare le proprie sensazioni che sarebbero altrimenti piatte, e diventano poi un’abitudine per riempire le proprie giornate. Questo scenario appena descritto non rappresenta ovviamente solo l’Italia, bensì un contesto adolescenziale di molte realtà, ma sarebbe auspicabile per una volta fare il primo passo verso una soluzione, cui poi tanti paesi europei potranno accodarsi per sconfiggere un problema comune.

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