Baia sommersa: annullate le prenotazioni per paura dei terremoti. Turismo in ginocchio.

Dieci giorni fa un istituto ha annullato la visita su Baia sommersa per paura del terremoto; aveva prenotato 5 bus e in questi giorni hanno annullato tutte le altre scuole che avevano dato la propria adesione. Negli alberghi e B&B cittadini, continuano a pervenire disdette da turisti che si stanno spostando in Costiera dove si sentono più sicuri.

L’altro ieri un norvegese in vacanza a Sorrento con la famiglia, aveva letto sui media del suo paese di una imminente eruzione nei Campi Flegrei e mi ha chiesto se fosse davvero sicuro venire; gli ho risposto di stare tranquillo, un evento del genere sicuramente non si sarebbe verificato questo weekend, ma alla fine ha prevalso la paura e non verranno.

Tutto il lavoro svolto in tanti anni per portare il turismo nella nostra zona si sta vanificando in pochi giorni. Panico, terrore e terrorismo mediatico, verso un’area che non ha eguali sulla faccia della terra per bellezza, storia, cultura, arte ed attrazioni. “Campi Flegrei” significa terra infuocata o, come dicevano nel medioevo, “terra abbruciata”.

La storia ci dice che in 40.000 anni ci sono state più di 70 eruzioni e tra sopra e sotto il mare si trovano i resti di più di 50 crateri; sono queste caratteristiche che rendono unico il nostro territorio.

L’ultima eruzione è avvenuta nel 1538 con la nascita di Monte Nuovo in appena due giorni e i testimoni oculari ci hanno descritto le varie fasi osservandole da alcune centinaia di metri; le uniche vittime sono state quelle dei curiosi che si sono avventurati sull’orlo del cratere quando l’eruzione non era ancora terminata.

Una situazione simile é avvenuta nel 1594, quando dopo i soliti terremoti il mare si ritirò per 200 passi come nel 1538 ma stavolta tutto finì lì: eruzione abortita. Le ultime crisi bradisismiche del 1970/72 e 1982/84 non si sono nemmeno avvicinate a quegli eventi; ed anche oggi, che possediamo una tecnologia che in precedenza ci sognavamo, siamo lontanissimi dai quei segnali che potrebbero presagire una eventuale eruzione.

Invece di stimare questi segnali come quelli di un vulcano che si sta avviando alla quiescenza, che sta perdendo la forza distruttiva di una volta, si continua a parlare di supervulcano e di super – eruzione .

Sciacallaggio spicciolo e di bassa lega che fa leva sulla paura della gente la quale insistentemente chiede agli esperti una “verità” che deve coincidere con la propria altrimenti non li reputa credibili. Chiede attenzione e visibilità: terreno fertile in cui sguazzano i media che devono riempire i propri spazi o recuperare presenze perdute, riproponendo continuamente le immagini dei calcinacci caduti da una baracca fatiscente.

Senza parlare delle invenzioni che inondano i social sui quali anche lo scemo del paese si diverte a seminare terrore per ottenere la propria fetta di popolarità.

Un allarmismo ingiustificato che sta procurando più danni dei terremoti verificatisi.

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