La favola diventa storia: il Leicester è campione d’Inghilterra

Le favole, a volte, nello sport come nella vita diventano realtà. E’ accaduto in Inghilterra, che romanticamente è la patria in cui il calcio è nato. Il Leicester, quotato a inizio stagione 5000 a uno è campione della Premier League inglese per la prima volta nella sua storia. Davide ha ancora battuto Golia. Anche se questa volta, Davide si chiama Claudio, perché è l’italiano Claudio Ranieri, allenatore della squadra, che è riuscito nell’impresa di portare al titolo il Leicester che nella scorsa stagione fu ad un passo dalla retrocessione. Il calcio inglese, che è in un periodo di rinnovamento, e in cui le grandi potenze come Manchester United, Arsenal, Liverpool e Manchester City stanno cercando pian piano di tornare agli antichi fasti, ha potuto ammirare quest’anno una squadra con valori tecnici inferiori, ma con la voglia di essere protagonisti in un sogno che è pian piano diventato quello di tutto il calcio europeo.

Questa è stata una vittoria importante perché ha restituito credibilità ad un calcio ritenuto spesso scontato e in cui la squadra più forte e più potente vince. Ma lo sport (e ora forse se ne saranno ricordati tutti), non è solo mostrare di essere più forti o mettere in campo qualità innate, bensì duro allenamento, dedizione e il voler rincorrere un obiettivo a tutti i costi. E questo è apparso evidente in quasi tutte le partite delle “Foxes” quest’anno: una squadra che in campo andava a velocità doppia rispetto agli avversari, che aggrediva il pallone con una determinazione pari a quella di chi sta mettendo in gioco la propria carriera, con sacrificio e spirito di squadra, che portava ogni giocatore ad arrivare lì dove un proprio compagno non sarebbe riuscito.

Uno dei simboli di questa squadra oltre a Claudio Ranieri che ha portato il made in Italy oltremanica e che potrebbe ritrovarsi intitolata una strada di Leicester alla fine di questa esperienza, è stato Jamie Vardy: bomber della squadra che ha stabilito il record di andare a segno per 11 partite di fila questa stagione, e che non molti anni fa lavorava addirittura in fabbrica. A 16 anni infatti, Vardy viveva il calcio come un semplice hobby, coltivato durante i turni di lavoro nella fabbrica di fibra di carbonio a Stocksbridge. Poi nel 2011, l’arrivo al Fleetwood Town, squadra dilettantistica inglese, fino al grande salto al Leicester, grazie al quale, per nulla intimorito di misurarsi contro molti campioni, quest’anno ha coronato il sogno di vincere il campionato da stella della squadra, e di approdare nella nazionale inglese, dove peraltro, ha segnato all’esordio. A Hollywood stanno valutando anche l’idea di girare un film su di lui.

Una bella storia anche per il portiere Kasper Schmeichel, che è figlio del famosissimo Peter, ex giocatore del fortissimo Manchester United di qualche anno fa, considerato uno dei più grandi portieri della storia e che ha in pratica vinto tutto. Oggi, Kasper può vantare di aver ripercorso in parte le orme del padre, ma di essere riuscito in un’impresa ancor più leggendaria.

In un calcio in cui oggigiorno ci sono tante speculazioni e tante rivalità, hanno finalmente vinto la spensieratezza e il divertimento. Testimoni di ciò sono state le numerose conferenze stampa sempre all’ insegna dell’allegria di Ranieri, che in poco tempo è entrato nel cuore dei tifosi e degli addetti ai lavori, e la bellissima scena dei festeggiamenti per il titolo a casa Vardy per l’occasione della mancata vittoria degli inseguitori del Tottenham, dove il 29enne inglese aveva invitato tutta la squadra per assistere al match Chelsea-Tottenham tra una pizza e una birra, come vecchi amici che divertendosi in compagnia, non hanno ancora realizzato di aver fatto la storia.

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